Recenti lavori pubblicati su prestigiose riviste internazionali hanno evidenziato che il maggior rischio di essere affetti da SARS-COV-2 e da un aumentato rischio di ospedalizzazione e di complicanze severe, si evidenzia maggiormente nei soggetti diabetici e negli obesi ed il grado di obesità (valutato con la misurazione dell’indice di massa corporea IMC) è un fattore di rischio aggiuntivo.
Diversi lavori hanno documentato che la circonferenza del collo si correla fortemente con il rischio di maggiori problematiche cardiorespiratorie, probabilmente perché un aumentato tessuto adiposo a tale livello può costituire una potenziale fonte di produzione di citochine ad attività pro-infiammatoria. Ad aprile 2020 è stato condotto uno studio multicentrico, prospettico che ha visto partecipe l’azienda sanitaria universitaria di Trieste e l’Ospedale “S.M.Goretti” di Latina. Sono stati arruolati e seguiti 132 soggetti affetti da SARS-COV-2 ed ospedalizzati. Lo studio ha dimostrato che la circonferenza del collo (>37.5 cm per le donne e >42.5 per gli uomini) è un fattore di rischio che aumenta in maniera significativa il rischio nei soggetti affetti da Covid di avere complicanze severe e di essere pertanto sottoposti a ventilazione meccanica invasiva (intubazione) rispetto a soggetti con una circonferenza del collo inferiore. Pertanto lo studio pubblicato su una prestigiosa rivista internazionale ha concluso che la semplice misurazione della circonferenza del collo può costituire un importante parametro in grado di predire il rischio di intubazione in soggetti affetti da COVID. L’obesità è catalogata come patologia in cui si rileva un cronico rilascio di citochine pro-infiammatorie che finiscono per autosostenere ed amplificare il quadro clinico indotto da SARS COV-2. Vi sono diverse ipotesi speculative che la dieta ketogenica possa diminuire tale tempesta citochinica. E’ noto infatti che essa è in grado di diminuire l’iperattività dei macrofagi alveolari, le cellule maggiormente deputate all’innesco di questa tempesta citochinica: infatti la ridotta disponibilità di glucosio e la riduzione della glicolisi aerobica indotta dalla dieta ketogenica tende a stabilizzare i macrofagi alveolari in uno stadio “quiescente” con riduzione della loro capacità di stimolare l’infiammazione polmonare e sistemica.
Pertanto tale tipo di diete, visto anche la loro documentata capacità di innescare un più rapido calo ponderale rispetto alle diete ipocaloriche tradizionali, potrebbero costituire il vero e proprio gold standard dal punto di vista nutrizionale nei soggetti obesi ospedalizzati per SARS-COV-2.
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