Sono stati esaminati ben 340 soggettidi età media pari a 50 +- 14 anni di cui 121 maschi e 219 femmine. In 230 soggetti pari al 68% dei casi la ghiandola tiroidea è risultata strutturalmentenella norma e pertanto non ha richiesto la necessità di alcun altro approfondimento diagnostico. La patologia nodulare è stata, tuttavia, rilevata in 130 soggetti pari al 32% dei casi. Dei noduli rilevati il 45% aveva aspetti ecografici di tipo colloidocistici privi assolutamente di sospetto o significato clinico e ben il 72% dei noduli rilevati aveva dimensioni al di sotto del cm. Pertanto solo un limitato numero di noduli (circa 30, pari a circa l’8 % su tutta la popolazione esaminata) presentava indicazioni, per caratteristiche ecografiche e dimensioni, ad ulteriori approfondimenti diagnostico strumentali. La prevalenza della patologia nodulare è stata fortemente a favore del sesso femminile (75%). Per quanto concerne, invece le dimensioni della ghiandola tiroidea, questa è stata trovata aumentata con quadro di gozzo tiroideo nel 5% dei casi e ridotta nel 4% dei casi e assolutamente nei limiti della norma nel 91% dei soggetti esaminati. Dei noduli meritevoli di approfondimento diagnostico ed ancora in fase di studio, si segnala quello di una giovane donna per il quale è stato successivamente eseguito dall’equipe sopra riportata agoaspirato tiroideo che ha evidenziato un quadro altamente sospetto per neoplasia tiroidea e pertanto è stata indirizzata all’intervento di chirurgia tiroidea. Tuttavia, precisano il dottor Cianni ed il dottor Cesareo, in merito a questo aspetto dell’analisi bisognerà ancora attendere il percorso diagnostico degli altri pochi casi selezionati per il completamento dell’analisi statistica. Le conclusioni sono pertanto che, la patologia tiroidea, in particolare quella nodulare, sono altamente frequenti nella popolazione adulta ma altrettanto frequentemente, nella maggior parte dei casi, le alterazioni ecografiche effettuate, ovviamente da personale esperto, non presentano caratteri di sospetto e pertanto non necessitano ulteriori approfondimenti diagnostici di laboratorio e/o strumentali pena un aggravamento della spesa sanitaria che risulterebbe del tutto ingiustificata. Tuttavia qualora lo screening venga effettuato ” a costo zero” come nel caso dello screening di Sabaudia, da personale addetto e qualificato che si presta volontariamente all’esecuzione di esso, ebbene i risvolti risultano senz’altro positivi, in quanto vi è quasi sempre l’opportunità di rilevare pochi ma significativi casi che, quasi sempre, giungono ad una preventiva ed opportuna risoluzione del problema rilevato. Tutto il gruppo di lavoro ringrazia l’equipe di radiologi dell’Ospedale “S.M.Goretti”, in particolare il dottor M. Coniglio, la dott.ssa Iorio, il dottor Iozzino, il dottor Pelle, il dottor D’Ettorre (responsabile della Radiologia “Villa Azzurra” di Terracina) ed infine il dottor Gianluigi Gaspa Biologo Nutrizionista presso il centro Medico Nascosa di Latina che si è prestato, anche lui volontariamente, all’elaborazione statistica dei dati.
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